F.A.Q - DOMANDE FREQUENTI SUL
DIAMANTE SINTETICO
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Come vengono creati i diamanti sintetici?
In laboratorio, fondamentalmente, con due metodi:
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HPHT (Hight Pressure Hight Temperature) che riproduce le condizioni per la formazione del diamante che si riscontrano sotto terra: altissima pressione e altissima temperatura. E’ il primo metodo utilizzato, ma ancora molto efficiente.
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CVD (Chemical Vapor Deposition) che utilizza un plasma ( gas ionizzato di metano o altro gas contenente carbonio) ad alta temperatura. Il Carbonio sotto forma di diamante si deposita su di un substrato costituito da piccoli semi di diamante naturale
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Hanno le stesse caratteristiche dei diamanti naturali?
I diamanti sintetici hanno la stessa composizione chimica, lo stesso peso specifico, lo stesso indice di rifrazione di quelli naturali.
Ma in alcuni casi si può riscontrare un fenomeno di magnetismo causato da tracce di metallo che non sono normalmente presenti nei diamanti naturali (piccolissime inclusioni visibili con una lente a 10x) e, a volte, se vengono sottoposti a raggi UV, manifestano una fluorescenza arancione.
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Vale comunque la regola delle 4 C?
Certo, vengono classificati con la stessa metodologia, e sul certificato vengono indicati il colore, il peso, il taglio e la caratura, oltra alle inclusioni presenti. Possono essere infatti prodotti in diversi gradi di bianco, purezza e taglio, come i naturali.
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Come si possono riconoscere?
Molto difficile identificarli, soprattutto se si tratta di pietre piccole (melee) dalle dimensioni di un punto ( Ø mm 1.5) fino a 15 punti ( Ø mm 3,5).
Le pietre più grandi, per evitare qualsiasi equivoco, vengono incise a laser sulla cintura con la scritta “LAB GROWN” seguita dall’ente certificatore e dal n. di certificato.
I diamanti sintetici, solitamente dai 30 punti in su, sono corredati di certificato che illustra le caratteristiche di taglio, colore e caratura oltre, naturalmente, indicarne l’origine sintetica.
In caso di dubbio, un laboratorio gemmologico attrezzato possiede sicuramente la strumentazione adatta per identificarli, qualsiasi dimensione abbiano.
Sono in commercio anche test di più facile utilizzo che rilevano anomalie nelle gemme testate, indirizzando ad analisi più approfondite.
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Perché spesso la Moissanite viene chiamata “diamante sintetico”?
Non è corretto chiamare la Moissanite “diamante sintetico”, né “Diamante Moissanite” perché la sua composizione chimica è diversa (Carburo di Silicio e non solo Carbonio).
Sebbene l’impatto visivo (ed emotivo) sia identico, esistono regole da rispettare per quanto riguarda la terminologia delle gemme: si può dire “sintetica” solo una pietra cristallizzata in laboratorio che abbia le stessa composizione chimica della corrispondente naturale (Norme ISO a livello internazionale e Norme UNI a livello italiano). Sono inoltre banditi i nomi di fantasia (per esempio “Diamanlie” o “Diamonique” invece di Zirconia Cubica). Ma posso dire che la Moissanite ( nome scientifico e non di fantasia) è una credibilissima imitazione del diamante, (ad un costo molto inferiore).
Si può pensare che usare termini equivoci in qualche modo possa favorire una vendita……ma in realtà non è così, almeno per noi: la chiarezza e la correttezza delle informazioni fornite sono la base per un acquisto felice.
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Quanto costa un diamante sintetico?
"Difficile dare una stima precisa al prezzo dei diamanti sintetici: le valutazioni variano mese per mese, e le combinazioni di peso, colore, purezza e taglio sono pressoché infinite.
Comunque: molto meno di un diamante naturale, molto di più di una Moissanite."
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Come risponde il diamante sintetico al test (lo strumento a forma di penna) usato per riconoscere la Moissanite?
La logica dice che, essendo diamante, il test dovrebbe riconoscerlo come tale. Ma in realtà ci sono casi in cui (pochi, in verità) lo strumento rileva qualcosa di anomalo, e indica “Moissanite”. Questo fatto contribuisce purtroppo a creare confusione e poca chiarezza, minando la fiducia in una corretta identificazione.
Questo tipo di test non è mai stato affidabile al 100%, qualche volta ha anche indicato la Moissanite come diamante.
Un’approfondita analisi in un Istituto Gemmologico dotato di strumentazione adatta fugherà ogni dubbio.