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IL RUBINO SINTETICO
I nostri rubini sintetici sono creati con una metodologia che si ispira al metodo Czochralski (dal nome del suo inventore, detto anche “del tiraggio”), per cui un germe cristallino viene delicatamente immerso nei componenti fusi contenuti in un crogiuolo, e poi sollevato molto, molto lentamente mentre viene sottoposto ad una lenta e costante rotazione. Successivamente, i rubini vengono sottoposti ad un lungo e complesso procedimento per creare le inclusioni interne, capaci di riprodurre quel meraviglioso “effetto seta” che tanto fa ricordare i rubini naturali.
Ultimamente sono stati anche realizzati i rubini sintetici stellati, impreziositi da quel fenomeno così raro in natura, l’asterismo: una stella sei punte di luce bianca si viene a formare all’interno della gemma e sembra danzare sulla superficie del cabochon, esaltando incredibilmente la sua trasparenza.
La strada per realizzare rubini di sintesi è stata lunghissima: dalle prime sperimentazioni nel 1869 effettuate da Marc Gaudin, ai tentativi di Fremy e Feil , fino al brevetto, nel 1902, di August Verneuil che divenne famoso per il suo metodo chiamato anche “di fusione alla fiamma”. Ma ancora i rubini di sintesi non erano perfetti e ci vollero altri cento anni perché fossero raggiunti i risultati che oggi possiamo tutti, con grande meraviglia, ammirare.
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